Tra i principali fattori di invecchiamento c’è sicuramente l’infiammazione cronica.
L’infiammazione acuta e l’infiammazione cronica
Quando si parla di infiammazione normalmente ci si riferisce all’infiammazione acuta, quella che, per esempio, si manifesta dopo che subiamo un trauma oppure quando la gola è infiammata.
Questa è caratterizzata da rossore, gonfiore calore e dolore; poiché è acuta è destinata a regredire spontaneamente oppure con una modesta terapia farmacologica.
L’infiammazione cronica, al contrario della prima, si protrae nel tempo, favorendo la formazione di malattie e dell’invecchiamento.
L’infiammazione cronica silente
E’ un tipo di infiammazione caratterizzata da cronicità, quindi è costante nel tempo, e asintomaticità, cioè non da sintomi marcati, ma subdoli in quanto per lo più subclinici.
Se è in corso un infiammazione di questo tipo non ci si sente in forma, si possono avere “doloretti” vaghi, magari non sempre nello stesso punto, possono esserci piccoli problemi digestivi, ormonali, ci si può sentire stanchi, un po’ giù di umore…
Quest’infiammazione, che in molti casi caratterizza il primo periodo di infiammazione cronica, spesso non è riconosciuta, e può essere confusa con un semplice e transitorio periodo di stress.
Perché l’infiammazione cronica è un killer silenzioso
Se lo stato infiammatorio cronico, anche silente, permane a lungo, diventa come la goccia che scava nella roccia, creando un lento e progressivo deterioramento della nostra salute,predisponendo alla formazione di malattie cardiovascolari, metaboliche, neurodegenerative…
Questo è sicuramente un problema molto insidioso perché spesso ci si accorge della sua presenza solamente dopo anni, quando ormai lo stato di salute ha già subito forti contraccolpi.
L’infiammazione: madre di tutte le malattie
Con le conoscenze e gli studi di oggi l’importanza dell’infiammazione cronica è fuori discussione e ormai si è consapevoli che l’infiammazione cronica è la madre di tutte le malattie.
E’ quindi fondamentale indagare tutti gli indici d’infiammazione conosciuti (ce ne sono molti nuovi!) anche nelle persone apparentemente “sane”.
Grazie a questiindici, biofisici,biochimici e genetici, è possibile identificare precocemente il problema e iniziare un percorso terapeutico specifico, per mantenere il più a lungo possibile un buono stato di salute e allontanare il rischio di invecchiamento precoce.
Il nostro organismo è una macchina perfetta. Proviamo a immaginare il nostro organismo come una grande officina dove avvengono ogni secondo migliaia e migliaia di attività e reazioni sotto la supervisione di un principio regolatore che coordina e tiene in equilibrio tutto. È in equilibrio il fegato quando disintossica e il rene quando filtra il sangue; il cervello quando ci permette di pensare e trovare soluzioni, la pelle quando ci protegge dal sole, il sistema immunitario quando combatte virus e batteri e gli ormoni quando gestiscono la nostra energia. C’è quindi un equilibrio complessivo interno delle varie funzioni, chiamato omeostasi, dal greco homoios, simile e statis, stabilità, che quando presente ci permette di sentirci “al meglio”.
I principali sistemi che determinano l’omeostasi e devono quindi essere in equilibrio sono:
1.I sistemi detox
Le tossine sono tra le principali molecole che possono danneggiare il nostro organismo. Non esiste una vera e propria definizione di tossine, ma credo che possano essere immaginate come la sabbia che entra in un meccanismo di precisione alterandone prima il funzionamento e rompendolo successivamente.
Le tossine possono essere endogene, cioè prodotte dai nostri organi o tessuti, oppure esogene, cioè arrivare dall’esterno, da ciò che mangiamo, respiriamo o dallo stress.
Per fortuna la Natura ci ha dotato di sofisticati sistemi di difesa, cioè sistemi di detossificazione, presenti soprattutto nel fegato e nei reni, i due organi detox per eccellenza. Il nostro organismo dispone però di altri organi in grado di depurarlo, come ad esempio la pelle, che elimina le tossine con il sudore, e l’intestino, che elimina costantemente le scorie dopo aver effettuato un prezioso lavoro di assorbimento di ciò che è utile al corpo.
2.L’intestino
L’intestino non ha solo azione detossificante. Infatti qui vivono moltissimi batteri, circa 2000 specie, per un peso totale di un chilo e mezzo. Data la complessità dell’interazione tra loro e l’ambiente circostante, questo insieme di batteri è considerato un vero e proprio organo in grado di influenzare lo stato di salute dell’individuo.
Gran parte di questi batteri possono essere considerati “buoni” perché ci aiutano in tante funzioni vitali, come l’assorbimento oppure la digestione; altri invece vivono nell’intestino senza creare problemi fino a quando la flora batterica “buona” si riduce e questi, aumentando di numero, possono prendere il sopravvento. Ecco quindi che dall’eubiosi, cioè dall’equilibrio della flora batterica intestinale si può passare alla disbiosi, cioè al disequilibrio della flora. Sebbene la disbiosi intestinale non sia una vera e propria malattia, tuttavia è un’alterazione importante che può portare ad “allontanarci” dallo stato di salute.
Oggi si ritiene che l’alterazione della flora intestinale possa essere messa in relazione anche a malattie, come l’obesità, le allergie, le patologie infiammatorie e quasi tutte le malattie metaboliche.
I principali sintomi della disbiosi sono:
gonfiore
digestione difficile
produzione di gas intestinali
stitichezza
problemi cutanei
stanchezza
cattivo umore
candida
calo delle difese immunitarie
infezioni ricorrenti
Le cause principali di disbiosi possono essere:
alimentazione sbagliata ricca di alimenti intolleranti
stile di vita non sano
abitudine al fumo
alcool
sedentarietà
abuso di farmaci
stress
Per essere in salute è quindi importante avere in equilibrio questo grande gruppo di batteri, intervenendo su alimentazione, stile di vita, usando integratori di fermenti lattici specifici e nutrienti per i fermenti, cioè i cosiddetti pre e probiotici. Inoltre è importante avere una buona digestione e quindi una buona funzionalità degli organi che producono gli enzimi digestivi e, nel caso in cui il nostro organismo non ne producesse a sufficienza, integrare questi con prodotti specifici. Qualora ci fossero problematiche croniche dell’intestino, potrebbe essere necessario seguire un protocollo di disintossicazione profonda intestinale, per eliminare parassiti, funghi e altre tossine che qui si possono accumulare.
3.L’ossigeno
Potrà sembrare banale ma l’ossigenazione del sangue e dei tessuti è indispensabile per la salute. Molto spesso quando si eseguono dei test specifici è facile trovare bassi livelli di ossigenazione di solito dovuti a una mancanza di attività fisica oppure a stress, al fumo di sigaretta oppure a malattie. Un’ossigenazione alterata potrebbe portare a perdere quel senso di benessere e di vigore, rendendo una persona stanca, svogliata, facendola sentire “stressata” .
4.L’alcalinità
Non c’è dubbio che questo è uno dei più importanti valori da correggere qualora il rapporto acido-base dell’organismo fosse in squilibrio. Infatti oggi il rapporto acido-base è considerato uno dei principali indicatori dello stato di salute.
5.Gli ormoni
Quando parliamo di ormoni, subito si pensa a quelli sessuali maschili o femminili. In realtà di ormoni ne abbiamo molti e con funzioni diverse: abbiamo ormoni per il metabolismo, lo stress, la crescita, la modulazione dell’infiammazione, l’umore ecc.
Per rimanere in salute non si può prescindere dal loro equilibrio e per questo la letteratura scientifica oggi è molto ricca di studi sull’argomento. Non a caso la medicina che studia ed analizza le cause d’invecchiamento, ovvero la Medicina Antiaging, ne ha fatto un punto chiave per creare quello stato ottimale che permette di vivere pienamente la vita.
La produzione di ormoni non è però uguale durante la vita: infatti, già dopo i 30 anni inizia un lento ma continuo declino che è più visibile a partire dai 40-50 anni. Ecco quindi perché, col passare del tempo, ci si sente più stanchi, più svogliati, con una minore reattività allo stress, meno desiderio sessuale e si è più soggetti a malattie e infiammazione.
Grazie a dei test specifici è possibile identificare cosa sta influendo negativamente sulla salute ed impostare un percorso specifico di riequilibrio personalizzato per la prevenzione ed il miglioramento della condizione fisica generale.
Può sembrare strano parlare di una medicina che si occupa di salute. Di solito chiamiamo il medico quando stiamo male non quando stiamo bene. Ma non è stato sempre così. Quattromila anni fa i cinesi pagavano il medico quando il paziente stava bene e smettevano di pagarlo quando stava male.
In questo tipo di medicina, alla base di tutto, c’è la salute e non la malattia, sia come concetto di prevenzione-protezione da malattie sia come metodo di lavoro. Infatti il medico non deve solo eliminare i sintomi ad un paziente, ma deve riuscire a riportarlo a quello stato in cui la persona può esprimere al meglio le proprie potenzialità fisiche e mentali. In questo modo, lo studio e la cura della salute, prima ancora della malattia, diventa il modo migliore per aumentare l’aspettativa di vita in salute cosi tanto cara alla medicina Antiaging e Funzionale